Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10396 del 9 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10396PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p. è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti oggetto del reato, in quanto tale declaratoria costituisce parte integrante della decisione di condanna. L'omissione di tale statuizione rende illegittima la sentenza, la quale deve essere annullata in parte qua con rinvio al giudice di merito per il nuovo esame sul punto, atteso che la Corte di cassazione non è legittimata ad adottare direttamente i provvedimenti previsti dall'art. 537 c.p.p., richiedendosi una specifica motivazione e valutazione di merito a sostegno della ritenuta falsità, avverso i quali è riconosciuto alle parti il diritto di proporre autonoma impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) GU. AL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/06/2007 TRIBUNALE di MACERATA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IZZO Gioacchino, (annullamento limitatamente alla omessa declaratoria di falsita' dell'atto).

MOTIVI DELLA DECISIO…

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