Consiglio di Stato sentenza n. 137 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:137SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, ancorché intervenuta a distanza di tempo dalla loro realizzazione, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, essendo sufficiente la mera constatazione della difformità totale rispetto al titolo edilizio originariamente rilasciato. Ciò in quanto il provvedimento demolitorio ha natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, senza che assumano rilievo eventuali interessi privati o affidamenti del proprietario. 2. Integrano una difformità totale rispetto al titolo edilizio, e dunque legittimano l'adozione di un'ordinanza di demolizione, la realizzazione di opere che si configurino come un "aliud pro alio" rispetto a quanto originariamente assentito, in quanto caratterizzate da una sostanziale autonomia e diversità rispetto al progetto approvato, sia sotto il profilo dimensionale che funzionale. Ciò si verifica, ad esempio, quando vengano realizzati ampliamenti volumetrici e superficiari significativi, ovvero interventi che comportino un mutamento della destinazione d'uso. 3. L'ordinanza di demolizione di opere abusive non deve essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, trattandosi di un provvedimento a contenuto vincolato e doveroso, rispetto al quale il contributo partecipativo del privato non assume alcuna rilevanza. 4. L'eventuale compatibilità della destinazione d'uso impressa all'opera abusiva con la disciplina urbanistica vigente non esclude la legittimità dell'ordinanza di demolizione, che si giustifica sulla base della riscontrata difformità totale rispetto al titolo edilizio originariamente rilasciato. 5. La mancata attivazione di un procedimento di variante urbanistica non costituisce un vizio di legittimità dell'ordinanza di demolizione, la quale risulta adottata sulla base della riscontrata difformità di quanto realizzato rispetto a quanto assentito con il titolo edilizio originario.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/01/2023

N. 00137/2023REG.PROV.COLL.

N. 00992/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 992 del 2017, proposto da
Antonio Del Fiume, rappresentato e difeso dall'avvocato Oreste Agosto, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Adriano Tortora in Roma, via Cicerone, n. 49;

contro

Comune di Sant'Angelo dei Lombardi, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato Pennetta, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Nicola Domenico Petracca in Roma, via Ennio Quirino Visconti, n. 20;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda) n. 01848/2016…

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