La chiusura di impianti di distribuzione carburanti finalizzata all'apertura di un nuovo impianto non dà diritto all'indennizzo previsto dalla normativa di settore, in quanto tale operazione non determina una effettiva cessazione dell'attività di gestione e non comporta quindi un pregiudizio economico da compensare. La ratio della disciplina è quella di sostenere, attraverso un intervento solidaristico, gli operatori di minori dimensioni che subiscono un danno effettivo a seguito della ristrutturazione della rete di distribuzione, escludendo dal beneficio coloro che, pur rinunciando a talune concessioni, traggono comunque un vantaggio dalla concomitante autorizzazione di un nuovo impianto e dalla complessiva riduzione degli impianti esistenti sul territorio. Pertanto, il chiaro tenore letterale della normativa, che subordina l'erogazione dell'indennizzo alla totale cessazione dell'attività di gestione, rende sufficiente la sintetica motivazione del diniego fondata sulla circostanza che il titolo utilizzato per la concentrazione non determina una perdita economica imputabile al sacrificio imposto dai perseguiti obiettivi di razionalizzazione della rete di distribuzione.