La presenza di un sistema di videosorveglianza in un luogo accessibile al pubblico non esclude l'applicabilità dell'aggravante del furto di cosa esposta alla pubblica fede di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. Infatti, il sistema di videoregistrazione, pur consentendo l'individuazione a posteriori del soggetto agente, non costituisce una difesa idonea a impedire la consumazione dell'illecito attraverso un immediato intervento ostativo. Pertanto, la circostanza aggravante sussiste anche quando il bene sottratto si trovava in un luogo privato, ma liberamente accessibile al pubblico, in quanto la ragione dell'aggravamento risiede nella volontà di apprestare una più energica tutela a quelle cose mobili che sono lasciate dal possessore senza custodia continua, esponendole alla fiducia della collettività. Il controllo assicurato dalle telecamere non è idoneo a modificare la natura del luogo accessibile al pubblico, ma solo a consentirne l'osservazione, finalizzata alla dissuasione o all'agevolazione dell'individuazione del colpevole.