Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21120 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21120PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da una pluralità di elementi convergenti, quali: i costanti e duraturi contatti tra più persone anche per la pianificazione di reati, il riferimento a un soggetto assistito da qualificata "fama" criminale, l'esistenza di un luogo di incontro nella disponibilità del capo dell'associazione, l'atteggiamento di "rispetto" diffuso sul territorio nei confronti di tale soggetto, le attività di intimidazione e di "polizia" realizzate attraverso il concorso di più persone. Tali elementi, anche in assenza di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa. Inoltre, la partecipazione di un soggetto all'associazione può essere desunta anche dalla sua condotta di collaborazione in attività delittuose poste in essere con modalità gravemente intimidatorie insieme a persone in stretto contatto con il capo dell'associazione, nonché dalla circostanza che tale soggetto abbia manifestato la volontà di assicurare la tutela legale di altri partecipi all'associazione. Infine, la sussistenza delle esigenze cautelari per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa è presunta dalla legge, salvo che non siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/11/2016 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Antonio Corbo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dr. Di Leo Giovanni, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ric…

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