Consiglio di Stato sentenza n. 4120 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4120SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. Il potere di disdetta della concessione di occupazione di suolo pubblico è stato legittimamente esercitato dall'amministrazione comunale, in quanto correlato alla registrata incompatibilità dell'occupazione con il vigente Piano di Massima Occupabilità (P.M.O.) adottato ai sensi della normativa applicabile. L'esercizio di tale potere non configura un "mascherato" annullamento in autotutela della concessione, essendo conforme ai presupposti previsti dalla legge e dal regolamento comunale. 2. I piani di massima occupabilità delle vie e piazze del centro storico trovano giustificazione nell'esigenza dell'amministrazione comunale di individuare forme omogenee di fruizione di spazi pubblici da parte di operatori commerciali, al fine di garantire la tutela del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale, assicurare l'equilibrio tra l'espansione delle attività commerciali, la regolamentazione del traffico urbano e la tutela della residenzialità, nonché salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini. Tali piani si basano su una molteplicità di criteri generali che non si esauriscono nel solo rispetto dei requisiti tecnici, ma comprendono anche la salvaguardia delle aree di particolare valenza storico-ambientale o socio-economica, l'adeguatezza degli arredi urbani, la promozione delle attività legate a tradizioni, usi e costumi locali. 3. La contestazione della legittimità del Piano di Massima Occupabilità e della relativa scheda di dettaglio, che vietano l'occupazione di suolo pubblico in corrispondenza del civico dell'esercizio commerciale dell'appellante, è stata ritenuta tardiva, in quanto tali atti, oltre ad avere un contenuto pianificatorio, hanno anche una portata prescrittiva e cogente, producendo una lesione effettiva e immediata della sfera giuridica del privato sin dal momento della loro approvazione. L'omessa tempestiva impugnazione di tali atti ha comportato la loro inoppugnabilità. 4. Le violazioni procedimentali denunciate, come il mancato rispetto del termine per le deduzioni difensive, non sono rilevanti ai fini dell'annullamento dell'atto di disdetta, trattandosi di un provvedimento vincolato, in cui i vizi formali e procedimentali sono irrilevanti.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/05/2024

N. 04120/2024REG.PROV.COLL.

N. 02784/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 2784 del 2023, proposto da
Carlo P Da Brescia S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Franco Carlini, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Sergio Siracusa, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto in Roma, via del Tempio di Giove 21;
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Soprintendenza Speciale Archeologia e Belle Arti per il Comune di Roma, non costit…

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