Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30802 del 17 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30802PEN

Massima

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Il reato di diffamazione, pur essendo soggetto a prescrizione, non impedisce al giudice penale di pronunciarsi sulle richieste risarcitorie della parte civile, qualora il termine prescrizionale risulti sospeso per effetto di legittima astensione del difensore dell'imputato. In tali casi, il giudice di appello non può ritenere estinto il reato per prescrizione maturata prima della sentenza di primo grado, senza considerare il periodo di sospensione che faccia slittare il termine prescrizionale a data successiva alla pronuncia di primo grado. La parte civile, infatti, conserva il proprio interesse all'impugnazione e al conseguimento di una pronuncia sul risarcimento del danno, anche in assenza di una statuizione di colpevolezza dell'imputato, in virtù del principio di immanenza della costituzione di parte civile, che non viene meno per la sola mancata presentazione di conclusioni scritte nel giudizio di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO P. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

parte civile (OMISSIS):

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Roma del 26 novembre 2010;

nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

letta la memoria difensiva depositata il 21.9.2011 dall'avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS).

sentita la relazione del consigliere Dr. BRUNO ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procu…

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