Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48663 del 14 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:48663PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e vi è il pericolo che i beni possano essere dispersi o alienati, al fine di assicurarne la confisca. Il provvedimento di sequestro può essere revocato solo se il titolare dimostra in modo chiaro ed esaustivo la legittima provenienza dei beni, attraverso la prova documentale dei redditi effettivamente prodotti e dei costi sostenuti per gli investimenti, detratte le spese per il mantenimento del nucleo familiare. Il giudice, nel valutare la richiesta di revoca, deve esaminare attentamente tutti gli elementi probatori forniti, senza limitarsi a considerazioni meramente formali, al fine di accertare la reale disponibilità economica dell'indagato e la proporzionalità degli investimenti effettuati rispetto ai redditi dichiarati. Eventuali lacune o contraddizioni nella motivazione del provvedimento di rigetto della richiesta di revoca possono integrare il vizio di violazione di legge, consentendo il ricorso per cassazione, mentre non sono ammissibili censure meramente critiche della valutazione di merito operata dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Catanzaro l'8.11.2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo, in accoglimento del ricorso, l'annullamento con rinvio dell'impugnata ordinanza.

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