Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53976 del 20 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:53976PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'ambito del procedimento di estradizione disciplinato dalla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, l'autorità giudiziaria italiana deve accertare che nella domanda estradizionale risultino evocate le ragioni per le quali è stato ritenuto probabile, nella prospettiva del sistema processuale dello Stato richiedente, che l'estradando abbia commesso il reato oggetto dell'estradizione. A tale controllo deve attenersi l'autorità giudiziaria, risultando la richiesta di consegna basata su convergenti elementi indiziari dimostrativi della fondatezza dell'ipotesi accusatoria. È preclusa, in tale regime di consegna, ogni valutazione nel merito sulla ricorrenza e fondatezza degli elementi probatori di reità, con la conseguenza che eventuali prove di innocenza, non conosciute dall'autorità giudiziaria dello Stato richiedente e sottoposte per la prima volta alla cognizione del giudice italiano, sono rilevanti purché risultino manifeste ed incontrovertibili. La condizione ostativa della pendenza di un procedimento penale nei confronti dell'estradando per lo stesso fatto, prevista dall'art. 705 c.p.p., comma 1, e dall'art. 8 della Convenzione europea di estradizione, sussiste qualora sia stata esercitata l'azione penale ovvero emessa un'ordinanza applicativa della custodia cautelare, non essendo sufficiente il mero svolgimento di attività di indagine delegata. I reati, oggetto della domanda estradizionale, risultano inoltre commessi in territorio svizzero, risultando in ogni caso irrilevante in questa sede la commissione del reato in Italia, che non impedisce l'estradizione fondata sulla Convenzione europea del 1957, in virtù della quale siffatta ipotesi può dar luogo solo al rifiuto facoltativo di estradizione, di competenza esclusiva del Ministro della Giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/06/2016 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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