Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25155 del 1 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25155PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice può valutare liberamente gli stessi fatti storici già oggetto di un precedente giudicato di condanna per associazione per delinquere semplice, al fine di accertare la sussistenza della circostanza aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. in relazione a singoli reati autonomi, come le estorsioni, commessi dallo stesso soggetto. Ciò in quanto il principio del "ne bis in idem" non preclude al giudice di prendere in esame lo stesso fatto storico e di valutarlo ai fini della prova di un diverso reato e dei suoi elementi circostanziali, essendo ogni singolo episodio criminoso autonomo e "vivente di luce propria" ai fini dell'accertamento degli elementi che ne corroborano l'esistenza storica e il contesto in cui si è realizzato. Il sopravvenuto accertamento del metodo mafioso come strumento volto all'agevolazione e realizzazione di singole e differenti fattispecie incriminatrici non soffre pregiudizio alcuno in dipendenza dell'accertamento compiuto in sede di fattispecie associativa "semplice", potendo il giudice fondare tale qualificazione su nuovi elementi di prova, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e delle vittime, acquisiti nel corso delle indagini successive al giudicato. Inoltre, le circostanze aggravanti di cui agli artt. 416-bis.1 c.p. e 629, comma 2, in relazione all'art. 628, comma 3, n. 3 c.p. possono concorrere tra loro, in quanto ancorate a presupposti fattuali differenti: la prima presuppone l'accertamento che la condotta di reato sia stata commessa con modalità di tipo mafioso, mentre la seconda si riferisce alla provenienza della violenza o minaccia da soggetto appartenente ad associazione mafiosa. Infine, lo stato di detenzione per altra causa del destinatario di una misura cautelare non esclude di per sé la configurabilità delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione della condotta criminosa, purché tale pericolo risulti attuale sulla base di specifici elementi di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matil - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefa - Consigliere

Dott. SGADARI G. - Consigliere

Dott. ARIOLLI - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/02/2021 del GIP TRIBUNALE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MASTROBERARDINO Paola, che con requisitoria scritta del 17/4/2021 ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
la dif…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.