Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20035 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20035PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la chiamata in correità di un collaboratore di giustizia, deve accertare la credibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità intrinseca delle sue dichiarazioni, nonché la sussistenza di riscontri esterni individualizzanti, idonei a confermare il coinvolgimento dell'imputato nel fatto contestato. Tali riscontri possono essere costituiti da qualsiasi elemento probatorio, sia rappresentativo che logico, a condizione che siano indipendenti dalla chiamata in correità e abbiano valenza individualizzante, riferendosi non solo al fatto-reato, ma anche alla riferibilità dello stesso all'imputato. La motivazione della sentenza deve esaminare in modo approfondito e logico tali profili, giustificando adeguatamente le eventuali contraddizioni o difformità tra le dichiarazioni del chiamante e gli altri elementi di riscontro. Tuttavia, ai fini della condanna, è necessario che i riscontri esterni siano sufficientemente individualizzanti anche in relazione a ciascun imputato, non essendo sufficiente la mera conferma complessiva del fatto attribuito dal chiamante in correità. Pertanto, la sentenza che, pur avendo adeguatamente valutato la credibilità del chiamante e l'esistenza di riscontri esterni al suo racconto, non abbia esaminato in modo specifico la sussistenza di elementi individualizzanti anche in relazione a uno degli imputati, deve essere annullata con rinvio per un nuovo giudizio nei suoi confronti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MASI Paola - Relatore

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Ca.An. nato a N il (Omissis)
Or.Fa. nato a N il (Omissis)
avverso la sentenza del 25/05/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PAOLA MASI;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto procuratore generale ROBERTO ANIELLO, che ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata, con rinvio per nuovo giudizio
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 25 maggio 2023 la Corte di appello di Napoli, confermando la se…

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