La pubblica amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente revocare gli atti di una procedura di gara per la concessione di un'area pubblica, qualora, a seguito di una rivalutazione dell'interesse pubblico, ritenga più conveniente e funzionale la gestione diretta dell'area, attraverso l'installazione di sistemi di controllo della sosta, al fine di garantire una migliore fruibilità degli spazi destinati al parcheggio di veicoli di cittadini, turisti e noleggiatori con conducente. Tale provvedimento di revoca non è soggetto all'obbligo di comparazione con l'interesse del concorrente classificatosi secondo in graduatoria, in quanto quest'ultimo non riveste la qualità di aggiudicatario, ma solo di mero partecipante alla procedura. Pertanto, l'amministrazione non è tenuta a pronunciarsi sulle richieste del secondo classificato volte al subentro nella gestione dell'area, essendo legittimata a rivalutare l'interesse pubblico e a optare per la gestione diretta dell'area, senza incorrere in vizi di eccesso di potere, violazione di legge o difetto di motivazione.