Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41011 del 7 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41011PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, essendo un reato permanente, non consente la retrodatazione del termine di decorrenza della custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. rispetto a una precedente ordinanza cautelare, qualora i fatti oggetto della seconda ordinanza siano successivi all'emissione della prima e non risultino desumibili dagli atti del precedente procedimento. Ciò in quanto il vincolo associativo non può ritenersi cessato per il solo fatto dell'applicazione della custodia cautelare, atteso che gli altri concorrenti possono essere rimasti in libertà, e la condotta di partecipazione all'associazione può protrarsi anche dopo l'emissione della prima ordinanza. Inoltre, il mero dato della detenzione non è di per sé indicativo della cessazione dell'appartenenza all'associazione, così come il fatto che le lesioni aggravate abbiano avuto come movente un episodio di mancato pagamento di una fornitura di droga non consente di ritenere che all'epoca fosse già desumibile ed emerso con chiarezza il delitto associativo. Ai fini dell'applicazione dell'istituto della contestazione a catena e della retrodatazione dei termini della custodia cautelare, è necessario che al momento dell'emissione della prima ordinanza vi fosse un quadro indiziario di tale gravità e completezza conoscibile dall'autorità procedente da integrare tutti i presupposti legittimanti l'adozione delle ordinanze successive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DANIELA DAWAN;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FRANCA ZACCO;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a mezzo del difensore, ricorre avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano che ha respinto l'appello ex articolo 310 c.…

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