Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2479 del 22 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2479PEN

Massima

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Il giornalista che riporta dichiarazioni di terzi, anche controverse, adempie al diritto-dovere di cronaca se ha svolto un'attività di verifica ragionevole e proporzionata alla natura e alle circostanze del fatto, senza superare il limite della continenza espressiva, anche quando le dichiarazioni riportate risultino successivamente non veritiere. L'omissione di ulteriori verifiche, non ragionevolmente esigibili, non esclude la scriminante del diritto di cronaca, così come l'inserimento di valutazioni o commenti non eccedenti il mero resoconto dei fatti. La responsabilità del direttore per omesso controllo ai sensi degli artt. 57 e 595 c.p. è esclusa quando il giornalista abbia svolto un'attività di verifica adeguata alle circostanze, non potendosi pretendere dal direttore un controllo puntuale e analitico di ogni singolo articolo pubblicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/04/2018 della CORTE di APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TASSONE Kate, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato estinto per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1…

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