Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 13047 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:13047SENB

Massima

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Il Comune non può adottare provvedimenti repressivi o sanzionatori, quali l'ordine di demolizione, nei confronti di opere edilizie asseritamente abusive, in pendenza di istanze di condono edilizio presentate dai proprietari, dovendo l'amministrazione astenersi da ogni iniziativa che vanificherebbe a priori il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria. Il Comune ha l'obbligo di pronunciarsi sulla condonabilità o meno dell'abuso edilizio, non potendo l'ingiunzione a demolire costituire implicito rigetto della domanda di condono, in quanto, in caso di diniego di condono, l'amministrazione sarà tenuta ad emettere il conseguente doveroso nuovo provvedimento sanzionatorio, mentre in caso di accoglimento la costruzione diventerà lecita urbanisticamente. È, inoltre, illogico fare riferimento ad un provvedimento di condono ancora non adottato, per farne derivare l'impossibilità di effettuare legittimamente ulteriori interventi di un manufatto abusivo e ancora non sanato. Il Comune ha un preciso obbligo di concludere i procedimenti avviati dai privati per il condono edilizio, che si pongono in inevitabile rapporto di presupposizione giuridica anche per la definizione di quello successivamente avviato a mezzo di presentazione di SCIA, onde accertarne la legittimità o meno, non essendo, invece, accettabile che lungaggini burocratiche siano assunte alla base della decisione sul successivo procedimento, in assenza di alcuna certezza sulla sanabilità dell'opera originaria. Infine, non può ritenersi formato il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio, attesa la complessità del procedimento avviato, in cui sono state coinvolte anche altre Amministrazioni, e la mancanza dei prescritti pareri favorevoli.

Sentenza completa

N. 10112/2014
REG.RIC.

N. 13047/2014 REG.PROV.COLL.

N. 10112/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10112 del 2014, proposto da: ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), tutti rappresentati e difesi dagli avv. ti ((omissis)) e ((omissis)), presso il cui studio sono domiciliati elettivamente in Roma, via Savoia, 86;

contro

il Comune di Velletri, in persona del Sindaco p. t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, Via C. Morin, 1;

per l'annullamento

della determina dirigenziale n. 158 del 17 aprile 2014, prot. 10072, notificata in data 12 maggio 2014, con la quale i…

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