Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38762 del 23 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38762PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere effettuata dal giudice di merito attraverso un'analisi complessiva e ponderata degli elementi probatori, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo il caso in cui la motivazione risulti manifestamente illogica, contraddittoria o incompatibile con altri atti del processo. In particolare, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se coerenti, precise e convergenti sugli elementi essenziali della ricostruzione del fatto, possono costituire gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di ulteriori riscontri, purché la motivazione dia conto in modo adeguato della valutazione della loro attendibilità. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i reati di associazione mafiosa e reati aggravati ai sensi dell'art. 7 d.l. n. 152/1991 può essere superata solo in presenza di elementi concreti che dimostrino un consistente allontanamento dell'indagato dalla realtà malavitosa locale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 97/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 30/01/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;
Il Sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. Selvaggi Eugenio, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
il difensore dell'indagato, avv. (OMISSIS), ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, con ordinanza del 30 gennaio 2015, …

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