Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18022 del 29 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18022PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo esaustivo e convincente la propria valutazione sull'attendibilità e la credibilità delle dichiarazioni accusatorie, anche quando provengano dalla persona offesa dal reato, attraverso un'accurata disamina di tutti gli elementi di contesto rilevanti, quali i rapporti tra i protagonisti della vicenda, i loro interessi e moventi, nonché le eventuali discrasie o contraddizioni emerse nelle deposizioni. La gravità indiziaria, infatti, non si fonda sulla minore valenza dimostrativa degli indizi rispetto alle prove, ma sulla ravvisabilità di una qualificata probabilità di colpevolezza, che deve risultare da un organico e coerente apprezzamento di tutti gli elementi probatori disponibili, idoneo a escludere interpretazioni alternative plausibili. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo chiaro e logico di tale iter valutativo, senza limitarsi ad affermazioni generiche sull'attendibilità delle dichiarazioni accusatorie. Solo in tal modo il giudice può assolvere all'obbligo di applicare esattamente le regole della logica e i principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, conformandosi ai canoni di adeguatezza e congruenza motivazionale richiesti dalla giurisprudenza in materia di misure cautelari personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 396/2014 TRIB. LIBERTA' di ANCONA, del 26/09/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI SALVO EMANUELE;

sentite le conclusioni del PG Dott. VIOLA Alfredo Pompeo, rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Ancona, in data 26-9-2014, che ha confermato l'ordinanza applicativa della misura degli arrest…

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