La concessione demaniale lacuale, scaduta alla data di riferimento, non può essere prorogata automaticamente oltre il termine massimo previsto dal titolo concessorio, né può ritenersi tacitamente rinnovata per effetto del mero comportamento del concessionario che continua ad occupare l'area e a versare i canoni. L'inerzia della pubblica amministrazione, in assenza di un provvedimento espresso di proroga o rinnovo, non determina l'insorgere di un atto amministrativo implicito di assenso, essendo necessaria una manifestazione di volontà chiara e univoca dell'organo competente. Il mancato pagamento di una annualità del canone e la mancata prestazione della cauzione richiesta costituiscono legittimi presupposti per il diniego di rilascio della nuova concessione, senza che rilevi il successivo adempimento tardivo di tali obblighi da parte del concessionario. Le disposizioni normative nazionali che prevedono proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime e lacuali non trovano applicazione in quanto in contrasto con il diritto europeo.