Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34833 del 7 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34833PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve procedere ad un'attenta disamina degli elementi probatori complessivamente acquisiti, verificando la loro idoneità a integrare gli estremi delle fattispecie criminose contestate, senza limitarsi ad una mera enunciazione descrittiva dei fatti. In particolare, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla riconducibilità della condotta dell'indagato alle ipotesi di reato contestate, anche con riferimento alle eventuali circostanze aggravanti, nonché in merito all'esclusione della sussistenza di ipotesi di minore gravità. La valutazione della gravità indiziaria, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, non richiede la prova certa della responsabilità penale dell'indagato, essendo sufficiente il riscontro di una rilevante probabilità di fondatezza delle ipotesi accusatorie. Pertanto, il giudice di legittimità, nel vagliare la correttezza della motivazione adottata dal giudice del riesame, deve verificare la coerenza logica e la linearità argomentativa dell'apparato motivazionale, senza poter sindacare nel merito la valutazione degli elementi probatori, la quale rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 48/2014 pronunciata dal Tribunale della liberta' di Campobasso il 22.4.2014;

sentita nella camera di consiglio del 14.7.2014 la relazione fatta dal Cons. Dott. DELL'UTRI Marco;

sentito il Procuratore Generale, in persona del Dott. POMPEO A. P., che ha concluso per la dichiarazione d'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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