Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16062 del 30 aprile 2002

ECLI:IT:CASS:2002:16062PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento"), ha il dovere di verificare l'ammissibilità della sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria, ove richiesta, e non può pronunciare la sentenza di "patteggiamento" qualora ritenga tale sostituzione non applicabile, dovendo in tal caso rigettare la richiesta. Pertanto, la sentenza di "patteggiamento" che applichi una pena diversa da quella concordemente richiesta dalle parti, in violazione del principio di corrispondenza tra richiesta e pronuncia, deve essere annullata senza rinvio.

Sentenza completa

Letta la requisitoria del Procuratore generale, il quale ha concluso chiedendo che "la Corte di cassazione voglia annullare senza rinvio l'impugnata sentenza, disponendo la trasmissione degli atti al giudice a quo per l'ulteriore corso"
Ritenuto: che G. C. ha proposto ricorso per cassazione contro la sentenza sopra indicata, con la quale il giudice, in seguito a una richiesta concorde delle parti, ha applicato al ricorrente la pena di due mesi e venti giorni di reclusione e di lire 280.000 di multa per un furto continuato aggravato, con le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante contestata;
che il ricorrente ha dedotto una violazione di legge perché gli è stata applicata la pena della reclusione mentre era stata concordemente richiesta la sostituzione della pena detentiva con la corrispondente pena pecuniaria; considerato: che effettivamente, come risulta dalla stessa sentenza, le parti avevano richiesto concordemente la sostituzione della pen…

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