Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5360 del 10 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:5360PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità e dei poteri connessi, costringe o induce il privato a consegnare indebitamente una somma di denaro, realizza il reato di concussione, anche qualora il privato appaia inizialmente inconsapevole dell'indebito. Ciò in quanto l'abuso della qualità pubblica e la conseguente posizione di supremazia del pubblico ufficiale costituiscono l'elemento caratterizzante della concussione, a differenza della truffa in cui rileva principalmente l'artificio o il raggiro utilizzato per indurre il privato in errore. Pertanto, la condotta del pubblico ufficiale che, sfruttando il proprio ruolo e i poteri connessi, provochi nello stesso privato uno stato di soggezione tale da determinarlo a consegnare una somma di denaro indebita, integra il reato di concussione, a prescindere dalla consapevolezza iniziale del privato circa l'indebita natura della prestazione richiesta. La valutazione complessiva degli elementi probatori, in particolare delle conversazioni intercettate, può dimostrare la piena partecipazione del pubblico ufficiale all'accordo illecito, nonostante eventuali tentativi di offrire una lettura alternativa dei fatti. Il giudizio di legittimità sulla motivazione della sentenza deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza possibilità di sindacare la rispondenza della motivazione alle risultanze processuali, salvo i casi di macroscopica illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 17 settembre 2010 emessa dalla Corte d'appello di Potenza;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento della sentenza impugnata;

sentito l'avvocato (OMISSIS), quale sostituto processuale dell'avvocato …

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