La riserva di aree di sosta a particolari veicoli, come quelli adibiti al servizio di trasporto pubblico locale, è legittima anche al di fuori delle ipotesi tassativamente previste dall'art. 7, comma 1, lett. d) del Codice della Strada, in quanto rientrante nei più ampi poteri attribuiti all'ente gestore della strada dall'art. 6 del medesimo Codice, purché sorretta da un rilevante interesse pubblico, quale quello di garantire la regolarità e l'efficienza del servizio di trasporto pubblico a beneficio dell'utenza. Tali riserve di sosta, infatti, pur potendo comportare un indiretto vantaggio per il concessionario del servizio, hanno l'essenziale finalità di consentire il miglior espletamento del servizio pubblico, costituendo pertanto una forma di tutela della sua attività. Il divieto di sosta per le altre categorie di veicoli, conseguente a tale riserva, trova altresì fondamento nelle disposizioni del Codice della Strada che attribuiscono all'ente gestore il potere di vietare o limitare il parcheggio o la sosta, senza alcuna limitazione alle sole ipotesi contemplate dall'art. 158 del medesimo Codice.