Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47024 del 10 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47024PEN

Massima

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Il falso contenuto in una denuncia, pur essendo espressione di una personalità fragile e di una sopravvalutazione delle pressioni subite, integra il reato di calunnia, non potendo essere considerato una scusabile rappresentazione della realtà. L'elemento soggettivo del reato di calunnia sussiste anche quando il denunciante, pur non essendo consapevole della falsità della propria denuncia, abbia comunque agito con negligenza e imprudenza nel rappresentare i fatti, senza verificarne adeguatamente la veridicità. Il ricorso in Cassazione che si limiti a riproporre un motivo di appello già respinto, senza confutare specificamente gli argomenti addotti nella sentenza impugnata, è inammissibile, in quanto la Corte di Cassazione non può riesaminare direttamente la questione di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ov. Ca. ;

contro la sentenza 26 giugno 2008 della Corte d'Appello di Brescia;

Udita la relazione del Consigliere Dott. AGRO' ((omissis))no;

Udito il P.G. Dott. CIAMPOLI Luigi che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito per il ricorrente l'avvocato ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Ov.Ca. , ritenuto responsabile di calunnia, ricorre contro la …

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