Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33665 del 4 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33665PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da privato in atto pubblico sussiste quando il soggetto rende una dichiarazione mendace in un atto pubblico destinato a provare la verità dei fatti attestati, essendo obbligato per legge a dichiarare il vero e consapevole di agire contro tale dovere giuridico. Ciò si verifica, in particolare, nel caso di falsa dichiarazione di trasferimento della propria dimora abituale resa ai fini dell'iscrizione anagrafica per mutamento di residenza, trattandosi di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi dell'art. 47 del D.P.R. n. 445 del 2000. Il dolo del reato di cui all'art. 483 c.p. è generico e consiste nella volontà cosciente e non coartata di compiere il fatto e nella consapevolezza di agire contro il dovere giuridico di dichiarare il vero, senza che rilevino eventuali limitate capacità culturali o linguistiche del dichiarante, atteso il peculiare impegno richiesto al privato di documentarsi adeguatamente e responsabilmente in ordine al contenuto dell'attestazione da rendere. L'effettiva conoscenza del processo da parte dell'imputato, ai fini della sospensione del procedimento per assenza, deve essere accertata sulla base di indicatori fattuali esplicativi di un rapporto informativo, il più diretto possibile, tra l'imputato e la regiudicanda, come la pregressa partecipazione al giudizio di primo grado e l'instaurazione di un effettivo rapporto professionale con il difensore d'ufficio presso il quale è stata eseguita la notifica del decreto di citazione per il giudizio di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Relatore

Dott. MOROSINI Elisabetta Maria

Dott. BIFULCO Daniela

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ka.Ha. nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 19/10/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Fi.Pa. che ha concluso chiedendo
udito il difensore
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Bologna ha confermato la condanna inflitta a Ka.Ha. per il delitto di falso ideologico commesso da privato ex art. 483 cod. pen., per avere, nella dichiarazione di residenza presentata al …

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