Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29845 del 20 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:29845PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura anche in assenza di una apposita struttura organizzativa creata ad hoc, essendo sufficiente il semplice utilizzo di una struttura preesistente, anche se originariamente dedita a finalità lecite, purché gli associati siano legati da un vincolo di reciproca e mutua assistenza finalizzato alla realizzazione di un programma criminoso comune, attraverso il contributo concreto di ciascuno. L'accordo associativo può formarsi progressivamente per adesione successiva di nuovi membri al nucleo originario, senza che ciò comporti la necessità di una stabilità del vincolo nel tempo, essendo sufficiente che esso non sia a priori circoscritto alla commissione di uno o più reati predeterminati. Ai fini della sussistenza del reato associativo, è irrilevante che ad un singolo indagato sia contestato un solo reato-fine, essendo sufficiente che emerga il suo coinvolgimento nel contesto associativo, attraverso la dimostrazione di rapporti stabili e di interessi economici condivisi con gli altri partecipi, nonché del suo contributo, anche indiretto, alla realizzazione del programma criminoso comune. Le esigenze cautelari possono ritenersi sussistenti in relazione alla gravità dei fatti e al radicamento capillare dell'associazione all'interno degli uffici pubblici, di cui l'indagato rappresenta, assieme ad altri imprenditori, il braccio economico del sistema di malaffare, in cambio di commesse ed appalti pubblici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 18 luglio 2011 emessa dal Tribunale di Bari;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere dott. Giorgio Fidelbo.

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. LETTIERI Nicola, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;

uditi gli a…

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