Tribunale Amministrativo Regionale Marche - Ancona sentenza n. 184 del 2011

ECLI:IT:TARMAR:2011:184SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area, anche se prevista solo nella fase di adozione dello strumento urbanistico, è idonea a differenziare l'interesse dei relativi proprietari, meritevole di tutela, dall'interesse generale e diffuso di coloro che non vantano diritti o non godono di situazioni privilegiate in relazione con le aree disciplinate dal piano regolatore generale. Pertanto, il proprietario è legittimato e ha interesse ad agire in giudizio per difendere la previsione urbanistica a lui favorevole e a salvaguardare l'aspettativa qualificata e differenziata affinché tale previsione, da semplicemente adottata, diventi definitiva. La Provincia, nell'esercizio dei poteri di cui all'art. 26, comma 3, della L.R. n. 34/1992, può esprimere un parere sulla conformità del piano regolatore generale con le previsioni dei programmi di carattere sovracomunale, nonché con la normativa vigente, tra cui gli artt. 18, 19 e 21 della medesima legge regionale, e l'equilibrato rapporto tra il dimensionamento del piano regolatore generale e la distribuzione delle zone omogenee. Il parere provinciale, una volta condiviso dal Comune ai sensi dell'art. 26, comma 6, lett. a), della L.R. n. 34/1992, si connota anche come decisione comunale, ossia come il risultato di una doppia manifestazione di volontà. La scelta di attendere che il collegamento viario, previsto in un comparto urbanistico, sia specificato attraverso la fase progettuale dell'opera, al fine di evitare interferenze negative tra interesse pubblico e interesse privato, non è illogica. Analogamente, la decisione del Comune di adeguarsi al rilievo provinciale circa il dimensionamento delle aree commerciali, in assenza di evidenti profili di illogicità, contraddittorietà o di palese travisamento dei fatti, non può essere censurata, in considerazione dei ampi margini discrezionali di cui gode il Comune circa la destinazione da imprimere alle varie zone del proprio territorio. L'attribuzione della destinazione agricola ad un determinato terreno è volta non tanto e non solo a garantirne l'effettivo utilizzo a scopi agricoli, quanto piuttosto a preservarne le caratteristiche attuali di zona di salvaguardia da ogni possibile nuova edificazione, al di sotto dei limiti fissati specificamente dalla norma di piano regolatore generale, anche in funzione della valenza conservativa di valori naturalistici che ha tale tipo di destinazione di zona.

Sentenza completa

N. 00519/2009
REG.RIC.

N. 00184/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00519/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 519 del 2009, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso Avv. ((omissis)) in Ancona, corso Garibaldi, 16;

contro

Comune di Fano, rappresentato e difeso dall'avv. Nicolo' Marcello, con domicilio eletto presso Avv. ((omissis)) in Ancona, corso Mazzini, 7;
Provincia di Pesaro e Urbino, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Avv. ((omissis)) in Ancona, via ((omissis)), 23;

per l'annullamento

della delibera di Consiglio Comunale 19…

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