Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34654 del 5 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34654PEN

Massima

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Il comportamento ingiusto o negligente di pubblici ufficiali nell'adempimento dei loro doveri istituzionali non costituisce una causa di giustificazione per il reato di ingiurie commesso dal privato cittadino, il quale non può invocare lo stato di ira determinato da tale comportamento per escludere la propria responsabilità penale. I giudici di merito, infatti, hanno il compito di accertare in concreto se vi sia stata effettiva violazione dei doveri d'ufficio da parte dei pubblici ufficiali, valutando attentamente le circostanze del caso, e tale accertamento non può essere rimesso in discussione in sede di legittimità, ove la motivazione della sentenza risulti congrua e ragionevole. Pertanto, il reato di ingiurie non può essere scriminato dalla mera asserita reazione a un fatto ingiusto altrui, se questo non trova riscontro nelle risultanze processuali, essendo necessario che l'imputato dimostri in modo convincente l'effettiva sussistenza di una causa di giustificazione, la cui valutazione è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. FR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/02/2007 TRIB. SEZ. DIST. di TERMOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che chiede dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito l'avv. ((omissis)) del Foro di Roma che deposita nomina come d…

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