Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34809 del 26 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34809PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur ampio, non può essere esercitato in modo da superare i limiti della continenza e della verità oggettiva, integrando il reato di diffamazione quando l'imputato, nel corso di una trasmissione televisiva, attribuisce a magistrati e a un privato cittadino la partecipazione ad un'associazione mafiosa finalizzata alla gestione illecita di denaro pubblico e di appalti, senza che tale accusa trovi riscontro in elementi di prova e risulti manifestamente inverosimile, generica e risibile. In tali casi, la pubblicità data alla denuncia penale presentata dall'imputato, accompagnata da dichiarazioni che ne affermano la certezza del contenuto, non può essere giustificata dal mero esercizio del diritto di denuncia, essendo soggetta al limite dell'esercizio del diritto di critica, il cui superamento integra il reato di diffamazione. Pertanto, l'imputato non può sottrarsi alla responsabilità penale adducendo che la sua condotta avrebbe potuto integrare, al più, il reato di calunnia, in quanto la diffamazione sussiste indipendentemente dall'accertamento della falsità delle accuse, essendo sufficiente il superamento dei limiti del diritto di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2398/2009 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 12/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

udito il P.G. in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. CONDOLEO F..

RITENUTO …

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