Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23764 del 14 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23764PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto da una pluralità di elementi, quali l'elevata intensità del dolo dimostrata nell'azione criminosa, il concorso con soggetti pregiudicati, la personalità negativa del soggetto, i precedenti penali e giudiziari, nonché le caratteristiche della vicenda, anche quando il soggetto si sia spontaneamente presentato alle autorità. In tale contesto, la misura cautelare applicata risulta proporzionata alla gravità del fatto e all'entità della pena prevedibile, senza che assumano rilievo decisivo le condotte successive dell'indagato, ove le stesse non valgano ad escludere in modo certo il pericolo di recidiva. La valutazione del giudice in ordine all'adeguatezza della misura cautelare, rispetto alle esigenze cautelari, è sindacabile solo per vizi di legittimità, non di merito, ove la motivazione risulti logica, congrua ed adeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LI. DA. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 72/2011 Trib. Liberta' di Lecce del 11/02/2011;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

p.1. Con ordinanza del 11/02/2011, il tribunale del riesame di Lecce rigett…

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