Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11779 del 11 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:11779PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato quando vengono meno i presupposti che ne hanno giustificato l'applicazione, in particolare il pericolo di reiterazione del reato. In tal caso, il giudice è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso proposto avverso il provvedimento cautelare, in quanto è venuto meno l'interesse dell'indagato/imputato alla decisione, essendo stata revocata la misura. La declaratoria di inammissibilità del ricorso non comporta, tuttavia, la condanna dell'indagato/imputato al pagamento delle spese del procedimento, in quanto l'inammissibilità è dovuta a una sopravvenuta carenza di interesse, e non a ragioni legate al merito del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Trieste, in data 23/05/2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. IASILLO Adriano;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dottoressa CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso per intervenuta rinuncia.

OSSERVA

Con ordinanza del 15/04/2013, il G.I.P. del Tribunale di Pordenone rigettava l'i…

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