Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31696 del 21 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:31696PEN

Massima

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La pericolosità sociale di un soggetto già condannato per partecipazione ad associazione di tipo mafioso può essere desunta dalla sua stabile e prolungata appartenenza al sodalizio criminoso, in assenza di elementi che dimostrino il suo effettivo distacco dall'organizzazione, anche quando il fatto accertato in sede penale risalga a diversi anni prima. Infatti, in tali casi, la presunzione di attualità della pericolosità sociale non richiede una specifica motivazione ulteriore, salvo che non emergano palesi indizi del venir meno dell'associazione o del recesso personale dell'interessato, essendo sufficiente il richiamo all'accertata partecipazione all'associazione mafiosa, in considerazione della peculiare struttura e capacità di resilienza di tali organizzazioni criminali, che tendono a mantenere intatta la propria operatività nonostante le mutevoli composizioni soggettive dovute alle azioni repressive. Pertanto, il giudizio di pericolosità sociale può fondarsi sulla perdurante appartenenza dell'individuo all'associazione, senza necessità di un autonomo accertamento della sua attualità al momento dell'applicazione della misura di prevenzione, salvo che non emergano specifici elementi che dimostrino il suo effettivo distacco dal sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 68/2013 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 07/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

lette le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA A. che ha chiesto annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'Appello di Reggio Calabria con provvedimento 7-3-2014 confermava il decreto del Tribunale della stessa sede in data 21-12-2012 che aveva applicato a (OMIS…

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