Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10063 del 3 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10063PEN

Massima

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Il condannato per delitti non ricompresi tra quelli di cui all'art. 51 c.p.p., comma 3-bis, che diventi collaboratore di giustizia dopo la condanna con riguardo a fatti associativi di tipo mafioso ovvero ad altri delitti previsti dalla Legge n. 82 del 1991, art. 9, comma 2, può essere ammesso ai benefici penitenziari in deroga alle disposizioni vigenti per i reati con condanna in corso di esecuzione, a condizione che la sua collaborazione sia stata riconosciuta, anche con sentenza non definitiva emessa in primo grado, munita dei requisiti di attendibilità, novità, completezza e rilevanza di cui all'art. 9, comma 3, della stessa legge. Tale interpretazione, oltre ad essere più aderente alla ratio ispiratrice della disciplina sui collaboratori di giustizia, trova ulteriore conferma nel fatto che la disposizione di cui alla Legge n. 82 del 1991, art. 16 nonies, comma 5, e succ. mod., si limita a richiamare i benefici penitenziari di cui al comma 1 della stessa legge che possono essere concessi a colui che ha prestato la collaborazione dopo la condanna, senza richiamare i reati per i quali sia già intervenuta condanna. È, infatti, illogico che colui che è stato condannato, sia pure non in via definitiva, per un delitto rientrante nella competenza investigativa delle Procure della Repubblica distrettuali e abbia beneficiato, come nel caso di specie, anche del riconoscimento dell'attenuante ad effetto speciale prevista in caso di collaborazione, subisca un trattamento deteriore rispetto ad altri collaboratori di giustizia di criminalità organizzata, solo a ragione del fatto che la sua condanna per uno dei delitti di cui all'art. 51 c.p.p., comma 3-bis, non sia ancora esecutiva e stia invece espiando condanna per reati diversi da quelli ricompresi nel suddetto articolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Bologna in data 23/04/2013 n. 2863/2011;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita, nella camera di consiglio del 20 gennaio 2014, la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

lette le conclusioni del pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, Dott. MAZZOTTA Gabriele, il quale ha chiesto l'annulla…

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