Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41703 del 25 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41703PEN

Massima

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La collaborazione processuale dell'imputato, se prestata in modo meramente endoprocessuale e limitata a fornire chiarimenti su soggetti già oggetto di indagine, non integra i presupposti per il riconoscimento dell'attenuante speciale di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990, potendo essere adeguatamente valutata nell'ambito dell'applicazione delle attenuanti generiche. La cessazione del coinvolgimento in fatti di droga per un determinato periodo, se accertata sulla base di elementi probatori specifici, esclude la possibilità di ricondurre ad un unico disegno criminoso i fatti reato oggetto di distinte sentenze. Gli elementi probatori indiziari, quali le risultanze delle attività di osservazione di polizia giudiziaria, le frasi e i rumori captati, il contesto degli eventi precedenti e successivi, possono costituire prova sufficiente per l'affermazione della responsabilità penale, purché la motivazione che li valorizza sia congrua e immune da vizi logici. La mancata richiesta, anche in via subordinata, del riconoscimento della continuazione tra reati oggetto di distinte condanne, preclude la possibilità di far valere tale questione in sede di legittimità, fermo restando la facoltà di proporla in sede esecutiva. La motivazione della sentenza di condanna non è carente per il solo fatto di disattendere le argomentazioni assolutorie del giudice di primo grado, se la stessa risulta congrua e logica in relazione agli elementi probatori esaminati. L'affermazione della responsabilità penale per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti in quantità incompatibile con l'attenuante speciale di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 esclude implicitamente il riconoscimento di tale circostanza attenuante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AS. AB. , N. IL (OMESSO);

2) AB. EL. FA. AB. , N. IL (OMESSO);

3) FA. CH. , N. IL (OMESSO);

4) GH. HA. , N. IL (OMESSO);

5) KH. AD. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1522/2006 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 04/07/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha …

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