Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17188 del 5 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17188PEN

Massima

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Il reato di pornografia minorile di cui all'art. 600-ter c.p. si configura anche quando l'agente, pur non realizzando materialmente la produzione di materiale pedopornografico, abbia istigato o indotto il minore a farlo, facendo sorgere in questi il relativo proposito, prima assente, ovvero rafforzando l'intenzione già esistente, ma non ancora consolidata, in quanto tali condotte costituiscono una forma di manifestazione dell'utilizzazione del minore, che implica una strumentalizzazione del minore stesso. Ai fini della configurabilità del reato di corruzione di minorenne di cui all'art. 609-quinquies c.p., comma 2, è sufficiente l'esibizione, a persona minore degli anni 14, di foto pornografiche in modo tale da coinvolgere emotivamente la persona offesa e compromettere la sua libertà sessuale, non essendo necessaria la contestuale presenza dei soggetti. Il giudizio di equivalenza sulla recidiva rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale deve tuttavia motivare adeguatamente sulla sussistenza dei presupposti applicativi, in particolare in relazione all'eterogeneità del titolo di reato e all'epoca della precedente condanna. Nel determinare la pena, il giudice deve valutare tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p. e quelli specificamente segnalati con i motivi di appello, anche se in modo intuitivo e globale, purché la pena sia applicata in misura media o prossima al minimo edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/07/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LUCA SEMERARO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CANEVELLI PAOLO, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza del 9 luglio 2019 la Corte di Appello di Bari - in parziale riforma di quella del 14 novembre 2018 emessa …

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