Consiglio di Stato sentenza n. 4870 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:4870SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione di controllo sull'attività amministrativa, ha affermato il principio secondo cui l'annullamento di un'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza deve essere adeguatamente motivato, con l'esplicazione in concreto degli elementi che comporterebbero l'alterazione dei tratti caratteristici della località protetta. La motivazione dell'atto di annullamento non può limitarsi a considerazioni generiche, ma deve confrontarsi con le specifiche ragioni addotte dall'amministrazione comunale nel rilasciare l'autorizzazione, tenendo conto del principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica senza una puntuale e comprensibile motivazione, che dimostri l'effettiva incompatibilità dell'intervento edilizio con i valori paesaggistici tutelati, integra un vizio di eccesso di potere per insufficiente motivazione. Il potere di controllo della Soprintendenza, pur essendo espressione di una cogestione del vincolo paesaggistico finalizzata alla "estrema difesa" dello stesso, non può tradursi in un onere motivazionale di oggetto incerto per l'amministrazione comunale, la quale deve poter comprendere le ragioni specifiche che giustificano l'annullamento dell'autorizzazione rilasciata. In tale contesto, il Consiglio di Stato ha ritenuto che l'appello del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, che aveva accolto il ricorso della società Cerfim s.p.a. contro l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, dovesse essere respinto, in quanto l'atto di annullamento della Soprintendenza risultava privo di una adeguata e comprensibile motivazione in relazione alle specifiche caratteristiche dell'intervento edilizio e al contesto paesaggistico tutelato.

Sentenza completa

N. 09284/2009
REG.RIC.

N. 04870/2014REG.PROV.COLL.

N. 09284/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9284 del 2009, proposto dal Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato e presso la medesima domiciliato in Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

Fallimento Cerfim S.r.l. ex Cerfim Spa, rappresentato e difeso dagli avvocati Andrea Manzi e Francesca Mazzonetto, con domicilio eletto presso il primo in Roma, via Federico Confalonieri, 5;

nei confronti di

Comune di Vittorio Veneto, rappresentato e difeso dall'avv. Luigi Manzi, con domicilio eletto presso lo stesso in Roma, via Federico Confalonieri, 5;

per la rifo…

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