Cassazione penale Sez. V sentenza n. 645 del 10 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:645PEN

Massima

Il disturbo psichiatrico, anche in assenza di precedenti penali, può integrare il requisito della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza, qualora il soggetto non abbia coscienza della propria malattia e necessiti di un trattamento farmacologico, psicoterapeutico e riabilitativo. In tali casi, il giudice può disporre la misura della libertà vigilata, in via provvisoria, anche in presenza di condotte persecutorie non rientranti pienamente nella fattispecie tipica del reato di atti persecutori, purché idonee a cagionare uno stato di ansia e timore nella vittima. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo ampio e persuasivo della sussistenza dei presupposti di legge, senza che assuma rilievo la diversa valutazione soggettiva dell'indagato, fondata su una lettura parziale degli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/06/2017 del TRIBNALE di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI ELISABETTA MARIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa MIGNOLO OLGA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Torino, in funzione di giudice del riesame, ha respinto l'istanza di riesame presentata …

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