Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2349 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2349PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta dalla prova di un ruolo funzionale e sintomatico svolto nell'interesse del gruppo, anche in assenza di una diretta realizzazione di specifici reati-fine, qualora emergano elementi indiziari gravi, precisi e concordanti che dimostrino il contributo concreto dell'indagato agli obiettivi e alle attività della consorteria criminale. In particolare, costituiscono indizi gravi della partecipazione associativa il coinvolgimento dell'indagato in summit riservati tra sodali finalizzati a favorire l'interlocuzione diretta e privilegiata degli associati con esponenti politici per contrastare gli effetti pregiudizievoli delle interdittive antimafia emesse nei confronti di imprese riconducibili all'associazione, nonché l'assunzione da parte dell'indagato di un ruolo di intermediario e arbitro in controversie che vedono coinvolti partecipi di spicco dell'associazione e ingenti interessi economici riferibili alla "casa madre" del sodalizio. Tali elementi, se adeguatamente motivati dal giudice di merito sulla base di un complessivo apprezzamento del quadro indiziario, integrano gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di partecipazione ad associazione mafiosa, senza che possano essere censurati in sede di legittimità attraverso la mera prospettazione di interpretazioni alternative dei medesimi fatti, ove la motivazione risulti immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenz - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARDELLI Massimo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 630/2015 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 24/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo, per la inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS) che si ricavano ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO E DIRITTO
1. (OMISSIS) tramite i difensori di fiducia impugna l'ordinanza con…

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