Cassazione penale Sez. I sentenza n. 52796 del 20 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:52796PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per il mantenimento della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità oggettiva della condotta delittuosa, che rivela una personalità incline alla violenza estrema, nonché dai comportamenti precedenti il fatto criminoso, come i maltrattamenti, senza che sia necessaria la prova di un concreto e attuale intento di commettere ulteriori reati. Tuttavia, ove non ricorrano ipotesi di presunzione assoluta di adeguatezza della custodia in carcere, il giudice è tenuto a motivare specificamente sull'inidoneità della misura degli arresti domiciliari con strumenti di controllo a distanza a soddisfare le esigenze cautelari, non essendo sufficiente il mero richiamo all'elevato pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/06/2017 del TRIB. LIBERTA' di PERUGIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TALERICO PALMA;
sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa FODARONI MARIA GIUSEPPINA, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20 giugno 2017, il Tribunale di Perugia, investito ex articolo 310 cod. proc. pen., rigettava l'…

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