Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001, introdotta nel 2014, non può essere applicata retroattivamente a fattispecie di inottemperanza all'ordine di demolizione verificatesi prima della sua entrata in vigore, in quanto ciò violerebbe il principio di legalità e di irretroattività delle sanzioni amministrative. Infatti, al momento della commissione dell'illecito, il destinatario dell'ordine di demolizione non poteva essere a conoscenza o prevedere le conseguenze patrimoniali derivanti dalla sua inosservanza. L'applicazione retroattiva della nuova sanzione pecuniaria sarebbe pertanto in contrasto con il principio di tipicità degli illeciti e delle relative sanzioni, in base al quale la fattispecie sanzionatoria deve essere interamente verificata sotto il vigore della norma che la prevede. Inoltre, in materia di acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'area interessata da abusi edilizi, l'Amministrazione è tenuta a motivare puntualmente, oltre che sull'area di sedime, anche sull'estensione dell'ulteriore area da acquisire, indicando le ragioni di interesse pubblico e gli indici edilizi applicati per la quantificazione, nel rispetto del principio di proporzionalità.