Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43121 del 12 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43121PEN

Massima

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Il concorso nel reato di ricettazione richiede un consapevole apporto morale o materiale alla condotta criminosa altrui, che vada oltre la mera connivenza o assistenza inerte, inidonea a cagionare un contributo causale alla realizzazione dell'illecito. La sola consapevolezza della presenza di beni di provenienza delittuosa nell'abitazione condivisa con il reo principale, in assenza di un obbligo giuridico di impedire l'evento, non è sufficiente a configurare il concorso nel reato. Le mere congetture e gli elementi indiziari, in assenza di riscontri diretti ed evidenti, non possono fondare una condanna per concorso nella ricettazione, dovendosi in tal caso pronunciare l'assoluzione per non aver commesso il fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefania - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25 marzo 2014 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28 giugno 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. BELTRANI SERGIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del DOTT. ANGELILLIS CIRO, ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.
RITENUTO IN FATTO
L'imputato (OMISSIS), in…

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