Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40022 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40022PEN

Massima

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La divulgazione non autorizzata di corrispondenza privata, anche se contenente informazioni che possono essere considerate dignitose o non gravemente lesive della reputazione, può integrare il reato di diffamazione qualora, sulla base delle circostanze concrete, risulti idonea a offendere la reputazione della persona cui si riferisce, in particolare in ragione della sua posizione sociale e lavorativa. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve considerare il contenuto della corrispondenza divulgata, la posizione e il ruolo sociale della persona offesa, nonché la necessità e l'opportunità per l'autore della divulgazione di rendere pubbliche tali informazioni, senza incorrere in deficit motivazionali che inficino la correttezza del giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI RAVENNA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1449/2011 TRIBUNALE di RAVENNA, del 05/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/07/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per il rigetto del …

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