Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 3009 del 2023

ECLI:IT:TARPA:2023:3009SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di un fabbricato abusivo, afferma che: 1. La presentazione di una domanda di sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 380/2001 non rende illegittimo l'ordine di demolizione precedentemente emesso, ma determina solo una condizione di momentanea sospensione dell'efficacia di quest'ultimo, destinata a cessare nell'ipotesi di rigetto della domanda. Respinta la sanatoria, anche per silentium ex art. 36, comma 3, D.P.R. n. 380/2001, la demolizione, temporaneamente inefficace in pendenza del procedimento di sanatoria, riprende vigore. 2. In materia urbanistico-edilizia, l'ordine di demolizione di un manufatto edilizio abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede alcuna motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell'abuso, e tale principio non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso. 3. L'esistenza di asserite ragioni di assentibilità della domanda di sanatoria ex art. 36 del DPR 380/2001 presentata dal ricorrente dopo la notifica dell'ordinanza di demolizione deve essere adeguatamente provata e giustificata, non essendo sufficiente una mera petizione di principio. 4. L'ordinanza di demolizione adottata dal Comune non è esecutiva dell'analogo provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria penale, ma costituisce frutto dell'applicazione di specifiche disposizioni amministrative contenute nell'art. 31 del D.P.R. 380/2001, che disegnano una precisa competenza dell'ente locale in ordine alla vigilanza sull'uso del territorio. 5. La deduzione tardiva di un vizio di asserita violazione del canone della proporzionalità della misura, non sollevato nel ricorso introduttivo, non può essere presa in considerazione. Inoltre, la giurisprudenza comunitaria invocata si riferisce alle demolizioni imposte dal giudice penale, a titolo di sanzione accessoria, e non a quelle disposte in modo vincolato dall'autorità amministrativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/10/2023

N. 03009/2023 REG.PROV.COLL.

N. 01565/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1565 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Mazara del Vallo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

ricorso introduttivo

dell'ordinanza di demolizione -OMISSIS- con la quale il dirigente del Comune di Mazara del Vallo ha ordinato la demolizione di un fabbricato sito in via-OMI…

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