Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Skema Srl avverso il provvedimento con cui il Commissario ad acta aveva autorizzato la società Petroli 2000 Srl alla realizzazione di un impianto di distribuzione di carburanti su suolo di Roma Capitale, ha affermato il seguente principio di diritto: Il Commissario ad acta, insediatosi per dare esecuzione alla precedente sentenza che aveva accertato l'illegittimità del silenzio sull'istanza della società Petroli 2000 Srl volta all'assegnazione dell'area per il ricollocamento del proprio impianto, non ha ecceduto i limiti del proprio mandato nel provvedere anche sull'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto stesso. Ciò in quanto il procedimento amministrativo, di cui era stata ordinata la conclusione, non era scindibile tra l'assegnazione dell'area e le finalità di ricollocamento dell'impianto, essendo quest'ultimo elemento essenziale e inscindibile dell'originaria istanza. Pertanto, il Commissario, nel provvedere sull'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto, si è limitato a dare esecuzione integrale al giudicato formatosi sulla precedente sentenza, senza eccedere i limiti del proprio mandato. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è dunque la seguente: Il Commissario ad acta, incaricato di dare esecuzione a una precedente sentenza che ha ordinato la conclusione di un procedimento amministrativo, non eccede i limiti del proprio mandato nel provvedere anche sull'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto oggetto dell'originaria istanza, qualora tale autorizzazione risulti inscindibilmente connessa all'assegnazione dell'area disposta nel giudicato, costituendone elemento essenziale e imprescindibile.