Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9303 del 2 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9303PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia di un male ingiusto, quale elemento costitutivo del reato di minaccia, deve essere accertata in modo chiaro e inequivocabile sulla base di prove certe e attendibili, non potendosi desumere da dichiarazioni generiche e contrastanti dei testimoni, né da pregresse situazioni di astio tra le parti. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi nel corso del procedimento, senza poter fondare la propria decisione su meri sospetti o ipotesi, dovendo invece escludere la responsabilità penale dell'imputato qualora permangano dubbi ragionevoli sulla effettiva configurabilità della fattispecie criminosa contestata. Il principio di presunzione di innocenza impone, infatti, che ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'imputato debba essere risolto a suo favore, con conseguente pronuncia di assoluzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di TERMINI IMERESE;

nei confronti di:

1) CO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/11/2007 GIUDICE DI PACE di CEFALU';

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Di Popolo Angelo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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