Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22023 del 20 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22023PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione a delinquere di tipo mafioso, anche in veste di mero partecipe che svolga una funzione strumentale ed agevolatrice a vantaggio del sodalizio criminoso, comporta l'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. In tali casi, la presunzione relativa di pericolosità sociale di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. può essere superata solo quando emerga che l'indagato abbia stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminale; in assenza di tali elementi, il giudice della cautela non ha l'onere di argomentare in ordine alla sussistenza o permanenza delle esigenze cautelari, anche quando sia decorso un notevole lasso di tempo dai fatti contestati. Il giudizio di legittimità sulla valutazione degli elementi indizianti si limita a verificare la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto, senza possibilità di rilettura degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI V. - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PARDO I - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/12/2018 del TRIBUNALE della LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi il rigetto del ricorso.
Udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricors…

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