Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46758 del 15 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:46758PEN

Massima

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Il delitto di estorsione è configurabile quando la condotta di esazione violenta o minacciosa di un credito è caratterizzata da una finalità costrittiva dell'agente, volta a costringere la vittima annullandone le capacità volitive, oppure quando l'agente, estraneo al rapporto contrattuale, agisce anche solo al fine di confermare ed accrescere il proprio prestigio criminale attraverso l'esazione con violenza e minaccia del credito altrui. Inoltre, la condotta minacciosa e violenta finalizzata al recupero del credito può essere diretta non soltanto nei confronti del debitore, ma anche di persone estranee al sinallagma contrattuale. In tali ipotesi, la condotta dell'agente integra il delitto di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'esercizio del diritto non può limitarsi alla mera prospettazione difensiva, ma richiede che lo stesso risulti accertato con certezza, essendo altrimenti configurabile la più grave fattispecie estorsiva. Pertanto, il delitto di estorsione è configurabile anche quando l'agente, estraneo al rapporto contrattuale, pone in essere condotte violente e minacciose finalizzate al recupero di un credito, in assenza di una comprovata titolarità del diritto fatto valere, al fine di confermare ed accrescere il proprio prestigio criminale, annullando completamente la volontà della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/01/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO IGNAZIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CENICCOLA ELISABETTA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
Udito il difensore avv.to (OMISSIS) che chiede l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN …

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