Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1568 del 14 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1568PEN

Massima

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La qualifica di incaricato di pubblico servizio sussiste per il soggetto che, pur svolgendo attività di carattere esecutivo e materiale, espleti anche compiti che comportino conoscenza e applicazione di normative, anche a livello esecutivo, e che involgano profili, sia pure complementari e integrativi, di collaborazione nell'espletamento del pubblico servizio, come nel caso di maneggio di denaro di pertinenza dell'ente pubblico, che implica obblighi di rendiconto e di tenuta della documentazione, superando lo svolgimento di incombenti solo materiali o di ordine. La minima entità del danno patrimoniale arrecato alla pubblica amministrazione non esclude la configurabilità del reato di peculato, poiché l'atto appropriativo integra di per sé la condotta tipica, a differenza del peculato d'uso, per il quale è necessaria anche l'idoneità della condotta a determinare una apprezzabile lesione patrimoniale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G. - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/05/2019 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Napoli co…

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