Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23137 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23137PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata, poiché, trattandosi di reato di pericolo presunto, per integrare l'offesa all'ordine pubblico è sufficiente la dichiarata adesione al sodalizio con la messa a disposizione, in quanto idonea ad accrescere, per ciò solo, la potenziale capacità operativa ed intimidatoria dell'associazione criminale. Ai fini dell'integrazione del reato, non è necessario che il membro del sodalizio si renda protagonista di specifici atti esecutivi del programma criminoso, essendo sufficiente che lo stesso assuma o gli venga riconosciuto il ruolo di componente del sodalizio e aderisca consapevolmente al programma criminoso, accrescendo per ciò solo la potenziale capacità operativa e la temibilità dell'associazione. Pertanto, il ruolo di partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunto anche dalla mera conoscenza dell'organigramma e della struttura organizzativa delle cosche, dell'identità dei loro capi e gregari, dei luoghi di riunione, degli argomenti trattati e dall'essere stato ammesso a partecipare agli incontri deputati alla trattazione di quegli argomenti o all'inserimento di nuovi sodali, senza che sia necessaria la prova di specifici atti esecutivi del programma criminoso. Inoltre, ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, è sufficiente che le condotte delittuose siano state realizzate al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso, essendo irrilevante che il soggetto agente abbia avuto un ruolo apicale o di mero partecipe nell'ambito dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/08/2017 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO FILIPPINI;
sentite le conclusioni del PG Dr. PIETRO MOLINO per l'inammissibilita' del ricorso.
Uditi i difensori presenti, avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS) che chiedono l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 26.7.2017 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di R…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.