Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2073 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:2073SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità nella pianificazione urbanistica, può legittimamente negare l'approvazione di un piano di recupero di iniziativa privata, qualora ritenga che lo stesso non sia redatto in modo da garantire un migliore assetto urbanistico, in conformità agli obiettivi previsti dall'Amministrazione comunale. Tuttavia, tale diniego deve essere adeguatamente motivato, indicando in modo chiaro e specifico le carenze del piano presentato che non consentono di assicurare il migliore assetto urbanistico nell'ambito di intervento, nonché le concrete prescrizioni normative che si assumono violate. La mera enunciazione di una generica contrarietà agli obiettivi comunali o alle norme tecniche di attuazione vigenti, senza il puntuale raffronto con gli elementi del piano proposto, integra un difetto di motivazione che comporta l'annullamento del provvedimento di diniego. Nell'ambito della pianificazione urbanistica generale, l'Amministrazione comunale gode di ampia discrezionalità nella localizzazione e destinazione delle aree, potendo legittimamente inserire le proprietà private all'interno di parchi urbani o di aree verdi da salvaguardare, anche in assenza di una puntuale motivazione, salvo che non risultino evidenti profili di manifesta illogicità o abnormità della scelta effettuata. Ove tuttavia le aree siano gravate da vincoli di inedificabilità assoluta, derivanti da norme di legge, le stesse non possono beneficiare dei vantaggi connessi ai meccanismi di perequazione urbanistica, in quanto prive di potenzialità edificatorie da compensare, non residuando in capo ai proprietari alcun interesse a contestare le modalità di ripartizione delle utilità spettanti ai soggetti legittimati.

Sentenza completa

N. 00798/1998
REG.RIC.

N. 02073/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00798/1998 REG.RIC.

N. 03437/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 798 del 1998, proposto da:
Meani Giovanni, Meani Rina Maria e Meani Mario, rappresentati e difesi dagli avv.ti Pierluigi Mantini e Francesco Basile, con domicilio eletto presso il loro studio in Milano, Via Morigi 2/a;

contro

Comune di Bollate, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avv. Maria Luisa Celoria, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, corso di Porta Vittoria 28;

sul ricorso numero di registro generale 3437 del 2011, proposto da:
Meani Giovanni, Meani Rina Maria e Meani Mario, rappresentati e difesi come …

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