Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2994 del 2023

ECLI:IT:TARPA:2023:2994SENT

Massima

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La revoca della licenza di porto d'armi e il divieto di detenzione di armi, munizioni e materie esplodenti possono essere legittimamente disposti dalla Pubblica Amministrazione quando emergano circostanze di fatto idonee a porre in dubbio l'affidabilità del soggetto nell'uso delle armi, anche in assenza di una puntuale descrizione delle ragioni che hanno condotto alla decisione o di una dettagliata valutazione della personalità del soggetto, purché la motivazione indichi i presupposti fattuali e la loro idoneità a giustificare un giudizio prognostico sulla sopravvenuta inaffidabilità del titolare, senza che sia necessaria la prova di un concreto pericolo di abuso. Tali provvedimenti, infatti, rientrano nel potere discrezionale della Pubblica Amministrazione, che deve essere esercitato nel rispetto dei canoni tipici della discrezionalità amministrativa, sia sotto il profilo motivazionale che sotto quello della coerenza logica e ragionevolezza, dando conto dell'adeguata istruttoria espletata al fine di evidenziare circostanze di fatto in ragione delle quali il soggetto sia ritenuto pericoloso o comunque capace di abusi, senza che la mera denuncia all'Autorità giudiziaria possa considerarsi sufficiente a giustificare la revoca o il diniego. Inoltre, esigenze di celerità, quali la necessità di garantire la sicurezza pubblica, possono giustificare l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento, in considerazione dei continui e reiterati litigi sussistenti tra il soggetto interessato e terzi.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/10/2023

N. 02994/2023 REG.PROV.COLL.

N. 02548/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2548 del 2015, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Palermo, via Notarbartolo, n. 5.

contro

Ministero dell'Interno, Prefetto Provincia di Palermo, Questura della Provincia di Palermo, Commissariato di P.S. di Termini Imerese, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, domiciliataria ex lege in Palermo, via ((omissis)), n. 6.

per l'annullamento

- del decreto a firma del Dirigente V. Questore Aggiunto…

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